Spirali
Nella
sua opera Sulle spirali Archimede
introduce la curva chiamata “spirale”, in
seguito denominata spirale di Archimede,
definita come quella curva che si ricava dal
moto uniforme di un punto che si muove su di
una semiretta, libera di ruotare attorno al
suo vertice.
Della
spirale Archimede studia alcune proprietà,
soprattutto in relazione alla possibilità di
utilizzarla per la rettificazione della
circonferenza e per la quadratura delle aree
comprese entro la stessa spirale.
In
particolare nella Proposizione
18 egli afferma che, supponendo che la
retta OA ruotante abbia compiuto un giro
completo e prendendo la tangente alla
spirale nel punto finale, tracciata dal
centro di rotazione la perpendicolare alla
retta OA, il segmento di perpendicolare OB
compreso fra il centro di rotazione e il
punto di intersezione fra la perpendicolare
e la tangente è uguale alla circonferenza
del "primo cerchio", ovvero il cerchio che
ha come raggio il segmento compreso fra il
centro di rotazione e il punto di tangenza.
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l'animazione]
Nella Proposizione 24 Archimede si occupa
dell’area compresa sotto la spirale,
dimostrando che essa è pari ad un terzo del
“primo cerchio”.
Abbiamo
scelto di approfondire la parte dell’opera
del matematico siracusano relativa alla
definizione della curva ed all’area,
utilizzando gli strumenti offerti
dall’informatica, in particolare il
linguaggio di programmazione python,
per confermare le straordinarie conclusioni
che Archimede è stato in grado di trarre
oltre duemila anni fa. Abbiamo
realizzato un’animazione che riproduce la
definizione di spirale data da Archimede, ed
alcuni programmi per calcolare l’area al di
sotto della spirale.